martedì 8 marzo 2016

Coffe time: caffè con me ! - Post chiacchiericcio

Hola donne! :) Oggi è l'8 marzo...
Una giornata ricca di mimose, cioccolatini, mazzi di fiori......ma anno dopo anno, il vero significato di questo giorno/manifestazione è andato a perdersi.
Per rinfrescare la memoria, la leggenda narra che nel'8 marzo del 1908 un incendio avrebbe colpito una fabbrica di camicie newyorkese ammazzando le 123 operaie al suo interno. Ma questo non è mai accaduto.
Le vere origini di questa ricorrenza sono molto più confuse di quel che tanti potrebbero pensare e hanno radici profonde nella politica internazionale dei primi del ‘900. 
I primi ''schizzi'' di una giornata dedicata alle donne è stata durante l'estate del 1907 a Stoccarda, dove qualche mese prima era stata protagonista di una manifestazione di piazza dove un gruppo di donne socialiste scesero in piazza per la rivendicazione del proprio diritto di voto; in seguito al quale ci fu un Congresso dove discussero appunto di questo.
Ma i risultati di questo Congresso non furono soddisfacenti per Corinne Brown, che non condivideva l'idea di “escludere” dalla battaglia le «femministe borghesi».
La prima vera Giornata della donna, dunque, si tenne ufficialmente il 23 febbraio 1909, negli Stati Uniti. Il primo evento di massa si tenne un anno dopo, il 27 febbraio 1910, quando al Carnegie Hall ben 3mila donne parteciparono al Woman’s Day, sulla scia del grande sciopero a cui presero parte 20mila camiciaie di New York dal 22 novembre 1909 al 15 febbraio 1910.

Le donne socialiste americane, in occasione della seconda Conferenza internazionale delle donne socialiste tenutasi a Copenaghen il 26 e il 27 agosto 1910, proposero di istituire una giornata internazionale dedicata alla rivendicazione dei diritti delle donne. 
Gli Stati Uniti continuarono a festeggiare il Woman’s Day l’ultima domenica di febbraio e che la ricorrenza, dopo Copenaghen, iniziò a circolare anche in diversi Paesi europei senza una cadenza regolare. Anche perché, di lì a qualche anno, scoppiò la Prima Guerra Mondiale. L’evento bellico comportò la sospensione di ogni tipo di celebrazione. Ma l’8 marzo 1917, a San Pietroburgo, un folto gruppo di donne scese in piazza per chiedere a gran voce la fine della guerra. Lo Zar ordinò ai cosacchi di reprimere la manifestazione, ma questi reagirono fiaccamente, dando l’idea di essere più dalla parte delle donne che da quella del potere. L’evento ebbe una tal partecipazione di massa che incoraggiò molte altre successive manifestazioni che portarono sino al crollo dello zarismo. È per questo che l’8 marzo 1917 è rimasto nella storia come il giorno in cui iniziò la Rivoluzione russa di febbraio ed è per questo che nella Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste si decise di indicare l’8 marzo come Giornata internazionale dell’operaia, che poi, di anno in anno, si trasformò nella Festa della Donna che noi tutti conosciamo.

Le prime a mettere in dubbio le origini della Giornata internazionale della donna e ad aprire un dibattito che ha portato oggi a una ricostruzione storica e politica della ricorrenza, sono state Tilde Capomazza e Marisa Ombra. Le due hanno indagato molto sulle vicende e smentirono prima la versione dell’incendio newyorkese e poi quella della mozione di Clara Zetkin. E furono sempre loro a ipotizzare che la data dell’8 marzo potesse essere legata alla manifestazione di San Pietroburgo, ipotesi poi confermata negli anni successivi da più storici.
La confusione su questa ricorrenza molto probabilmente è tanta perché piaceva poco che questa avesse una fortissima connotazione politica, più dell'isolamento della Russia che del movimento comunista. La Seconda Guerra Mondiale favorì la perdita della memoria storica sulle reali origini.

Le versioni false circolate per anni e anni furono cavalcate da partiti e sindacati, desiderosi di cancellare le origini “comuniste” di una festa tanto popolare e sentita dalla popolazione femminile. Eppure, in Italia, si dovette aspettare addirittura gli anni Settanta perché la ricorrenza avesse un riconoscimento ufficiale. E ciò avvenne soltanto sulla scia delle proteste del movimento femminista, in particolare la manifestazione tenutasi a Roma l’8 marzo 1972, quando la polizia, senza alcun preavviso, caricò e malmenò migliaia di donne presenti in piazza, ree di gridare a gran voce slogan femministi allora assolutamente intollerabili per gran parte della società italiana. Per questo le vie di molte città sono dedicate all’8 marzo. Per questo è giusto che ogni anno si festeggi questa ricorrenza, che è molto più di un mazzolino di mimose o di una scatola di cioccolatini. È la Festa della Donna, ma soprattutto dei suoi diritti conquistati con molta fatica.

Oggi sono uscita in giro per la mia città...camminando per le strade ho pensato ''stasera scrivo un post su questa giornata'' ma nel momento in cui dovevo farlo non avevo idee. Ho cercato e cercato cose al riguardo in internet e trovato la parte storica scritta e rivista per renderla più breve possibile su. NON è FARINA DEL MIO SACCO, assolutamente. Ho sempre odiato la storia quando andavo a scuola. Però leggendo cose di questo tipo, senza essere obbligata a studiarle in seguito, sono interessanti. E molto. 
Spero comunque che questo post non vi abbia annoiate troppo e AUGURI DONNE!!!! 

''Ogni donna è un fiore, un angelo, una forza, un forziere di sogni e dolcezza. 
Ogni donna va rispettata, amata SEMPRE e non solo oggi. 
Ogni donna ha la sua dignità, non calpestargliela e non calpestatevela. Ogni donna merita di essere amata e protetta ogni giorno della sua vita.''

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